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L'Agent-Manager bussa alle porte del settore Automotive: che cos’è e perchè è importante.
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Benvenuti alla 40a edizione di Autotech Italia !
Proseguendo il trend delle scorse settimane con i numeri impressionanti di Waymo nella guida autonoma, leggere che 13 milioni di italiani stanno usando Chat GPT ci da il segno tangibile di un processo diventato inarrestabile.
Non più lontano, ma che è entrato nella quotidianità di quasi una persona su quattro (compresi bambini e anziani 😅).
La domanda che gli operatori del settore dovrebbero porsi è: di queste quante lavorano nel settore automotive? Di sicuro tante, senza che nessuno dei titolari del post vendita lo sappia.
Nonostante il livello attuale molto basso della digitalizzazione dei processi nel post vendita, è utile a mio avviso inquadrare sin da ora come cambieranno gli scenari organizzativi delle aziende del settore.
Andiamo quindi a scoprire insieme come si potrebbe governare questo processo senza far scappare i talenti.
Buona lettura!
L'Agent-Manager bussa alle porte del settore Automotive: che cos’è e perchè è importante.
L'Intelligenza Artificiale (AI) ha smesso da tempo di essere un concetto relegato ai film di fantascienza o ai laboratori di ricerca. Oggi è una forza reale, un motore di cambiamento che sta ridefinendo i paradigmi di interi settori industriali, e quello automotive non fa eccezione.
L'ondata di innovazione portata dall'IA generativa, sintetizzata dal boom di piattaforme come Chat GPT, ha raggiunto anche l'Italia, creando un nuovo ecosistema in cui 13 milioni di utenti sperimentano quotidianamente le potenzialità di questa tecnologia.
Questa non è più una discussione sul "se" ma sul "come" e "quanto velocemente" l'IA si integrerà nei nostri processi lavorativi, come ho già approfondito nei mesi scorsi parlando dell’avanzata negli strumenti che usciamo personalmente tutti i giorni come Whatsapp/Facebook, la suite di Gmail e di come le nuove aziende sono sempre più snelle.
La narrativa dominante oscilla tra la paura della sostituzione e l'entusiasmo per le nuove opportunità.
La verità, come spesso accade, risiede nel mezzo: l'IA non è qui per rimpiazzarci, ma per potenziarci. La vera sfida per i professionisti e le aziende del settore automotive non sarà competere con l'IA, ma imparare a collaborare con essa, a guidarla.
Stiamo entrando nell'era del "lavoratore aumentato" e, forse, anche in quella dell'Agent-Manager, una nuova figura professionale capace di orchestrare team ibridi composti da esseri umani e intelligenze digitali.
La domanda che dobbiamo porci è: siamo pronti a diventare i nuovi leader di questa rivoluzione?
L'Agent-Manager: una nuova frontiera della leadership nel Post-Vendita
Il concetto di "Agent-Manager", un nuovo ruolo aziendale in grado di gestire e coordinare sia risorse umane che altri agenti di IA, può sembrare avveniristico, ma le sue fondamenta si stanno già formando.
Entriamo subito nel contesto del car service e del post-vendita automobilistico.
Un'officina moderna genera una quantità enorme di dati: diagnostica dei veicoli, storico delle riparazioni, feedback dei clienti, gestione dei ricambi, pianificazione degli appuntamenti.
Un "Agent-Manager" avrà il compito di “orchestrare” dei processi ibridi, tra agenti AI e personale operativo, al fine di analizzare in tempo reale questo flusso di informazioni per ottimizzare le operazioni a un livello oggi impensabile.
Un nuovo processo che potrebbe, ad esempio, assegnare automaticamente il lavoro al tecnico più qualificato per una specifica riparazione, basandosi non solo sulla disponibilità ma anche sullo storico delle sue performance e sul tasso di successo per quel tipo di intervento.
Allo stesso tempo, potrebbe prevedere la necessità di ordinare un pezzo di ricambio prima ancora che il cliente arrivi in officina, incrociando i dati diagnostici con le statistiche di usura dei componenti.
Questo sistema non solo massimizza l'efficienza, ma eleverebbe anche la qualità del servizio, riducendo i tempi di attesa e prevenendo gli errori.
Il ruolo del capo officina umano non svanirebbe, ma si evolverebbe: da supervisore di persone a stratega che definisce gli obiettivi e i parametri per l'IA, monitorandone le prestazioni e gestendo le eccezioni complesse che richiedono empatia e intuito, qualità puramente umane.
La sfida diventa quindi quella di formare manager capaci di dialogare e dirigere queste nuove intelligenze, trasformando la gestione operativa in una partnership strategica uomo-macchina.
L'IA non sostituisce, potenzia: il “lavoratore aumentato” nel settore Automotive
La paura più grande legata all'IA è quella della sostituzione. Tuttavia, l'analisi più accreditata suggerisce uno scenario diverso: quello dell'aumento delle capacità umane.
L'IA renderà i lavoratori non meno, ma più preziosi, liberandoli dai compiti ripetitivi e fornendo loro strumenti per eccellere in quelli complessi.
Nel settore automotive, questo si traduce in figure professionali "aumentate".
Vediamo qualche esempio:
Tecnico diagnostico: non sarà sostituito da un computer, ma utilizzerà un sistema di IA che analizza migliaia di casi simili in tutto il mondo per suggerire la causa più probabile di un guasto anomalo, trasformando una ricerca di ore in un'intuizione di minuti.
Addetto alle vendite in concessionaria: potrà contare su un assistente IA che analizza il profilo del cliente, i suoi precedenti acquisti e le sue interazioni online per suggerire il modello di veicolo perfetto, la configurazione più adatta e persino il momento migliore per proporre un test drive.
Responsabile marketing: potrà utilizzare l'IA generativa per creare campagne pubblicitarie personalizzate per micro-segmenti di pubblico, aumentando drasticamente il tasso di conversione.
In questo modello, il valore aggiunto dell'essere umano si sposta verso la creatività, il pensiero critico, la relazione interpersonale e la capacità di interpretare i suggerimenti dell'IA all'interno di un contesto specifico.
Il lavoratore del futuro non sarà colui che esegue un compito, ma colui che sa porre le domande giuste all'IA per ottenere le risposte migliori.
La formazione continua diventerà cruciale, non solo per apprendere nuove competenze tecniche, ma per sviluppare la capacità di collaborare efficacemente con un partner non umano.
L'Italia e l'abbraccio con l'IA: un'onda che travolge anche l'automotive
Ripeto il dato è impressionante: oltre 13 milioni di italiani utilizzano già strumenti di Intelligenza Artificiale, con una predominanza schiacciante di ChatGPT.
Questo non è un fenomeno di nicchia, ma un cambiamento culturale di massa che sta plasmando nuove aspettative e comportamenti.
Anche chi non lavora nel settore tecnologico sta imparando a interagire con l'IA per ottenere informazioni, scrivere testi, risolvere problemi.
Cosa significa questo per il settore automotive italiano? Significa che il cliente che entra in una concessionaria o contatta un'officina è, con sempre maggiore probabilità, un "cliente aumentato".
È un utente che potrebbe aver già usato l'IA per confrontare modelli di auto, per avere una prima idea di un possibile guasto al proprio veicolo o per cercare le migliori opzioni di finanziamento.
Questa nuova consapevolezza digitale alza l'asticella per tutti gli operatori del settore.
Il punto vero è che già oggi il cliente si aspetta un servizio altrettanto intelligente, rapido e personalizzato. Un'azienda automotive che ignora questa realtà rischia di apparire obsoleta e inefficiente.
Le imprese italiane del settore, dalle grandi case produttrici alle piccole officine indipendenti, devono quindi accelerare la propria trasformazione digitale.
Non si tratta solo di adottare nuovi software, ma di ripensare l'intera esperienza del cliente (customer journey) in chiave "AI-native".
Le future evoluzioni andranno dall'assistente virtuale sul sito web che risponde 24/7, alla manutenzione predittiva che avvisa il cliente prima di un guasto, l'integrazione dell'IA diventa un fattore competitivo essenziale per rimanere rilevanti in un mercato guidato da consumatori sempre più digitali.
"Chiedi all’AI cosa vuoi": l'IA come partner creativo e operativo
La vera rivoluzione dell'IA generativa risiede nella sua interfaccia: il linguaggio naturale.
Per la prima volta, non abbiamo bisogno di essere programmatori per "istruire" una macchina a eseguire compiti complessi. La frase "Tell AI what you want" (Dì all'IA cosa vuoi) riassume perfettamente questo nuovo paradigma.
Per un professionista dell'automotive, questo apre scenari operativi straordinari:
Il responsabile del servizio clienti può chiedere all'IA: "Analizza tutti i feedback negativi degli ultimi tre mesi relativi all'officina di Roma e sintetizza i 5 problemi più ricorrenti, proponendo per ciascuno tre possibili soluzioni operative".
Un ingegnere meccanico può caricare i dati di telemetria di un prototipo e chiedere: "Identifica le anomalie nelle vibrazioni del motore durante i test a pieno carico e correla i dati con la temperatura esterna".
Un carrozziere può scattare una foto di un danno e chiedere a un'IA specializzata: "Stima il costo dei ricambi e le ore di manodopera necessarie per questa riparazione, generando un preventivo dettagliato per il cliente" (questa sarà l’evoluzione degli attuali sistemi di valutazione già presenti in diverse suite).
Questa capacità di "dialogare" con la tecnologia la trasforma da strumento passivo a partner proattivo. Per i “diversamente tecnici” l'abilità chiave diventa il "prompting", ovvero la capacità di formulare richieste chiare, contestualizzate e precise per ottenere risultati di alta qualità.
Il futuro appartiene a chi saprà padroneggiare questa nuova forma di comunicazione, utilizzando l'IA non solo per automatizzare il noto, ma per esplorare l'ignoto, testare nuove idee e accelerare l'innovazione a tutti i livelli dell'organizzazione.
👉 La mia opinione
Ci troviamo a un bivio cruciale. L'Intelligenza Artificiale non è più una tecnologia opzionale, ma un elemento fondamentale che entrerà nel futuro del settore automotive.
Ignorarla significa condannarsi all'irrilevanza. Abbracciarla, invece, apre a possibilità di efficienza, personalizzazione e innovazione senza precedenti.
Il passaggio da una visione dell'IA come minaccia a una come partner collaborativo è il primo, fondamentale passo.
Concetti come "Agent-Manager" e "lavoratore aumentato" non sono utopie, ma direzioni di sviluppo concrete che richiedono un ripensamento dei ruoli, delle competenze e dei modelli organizzativi.
La nuova leadership in azienda, già da oggi, non consiste nel resistere al cambiamento, ma nell'orchestrarlo.
Ma come ho già detto provocatoriamente la settimana scorsa, sarà necessario adottare un approccio ibrido di coesistenza dei vecchi sistemi in uso con nuovi tool che gradualmente permetteranno di migrare verso processi basati su AI.
Vincerà la sfida chi saprà passare da subito da “zero” (livello attuale di digitalizzazione del post vendita) a “uno” (un'organizzazione ibrida predisposta per l’AI).
Poi da uno a mille sarà pura evoluzione.
*Fonti: EconomyUp | ai4business | ai4business | Autoindustry.AI
💸 Follow the MONEY
In questa sezione ho creato due portafogli con i titoli delle case auto tradizionali e di quelle nuove (EV e cinesi) con l’andamento dell’anno in corso (proviamo così, mi dirai se ha senso o meno).
Ritengo importante tenere sempre ben in vista i valori di questi due aggregati come una sorta di “sentiment” del settore nella sfida tra i player storici e quelli nuovi perchè è qui che si giocherà la partita nel medio e lungo periodo.
A te le valutazioni 😉
NB: i dati sono generati da Google Finance e vanno considerati solo per analizzare l’andamento in % dei due gruppi di titoli e non i valori assoluti espressi in valuta. Si sconsiglia l’uso per finalità di investimento.
Se ho fatto qualche errore non esitare a segnalarmelo. Grazie!
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Alla prossima settimana!
Michele
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