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Intelligenza Artificiale al Volante: Google Gemini su Android Auto e la Risposta di Apple CarPlay. Chi vincerà?

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Benvenuti alla 39a edizione di Autotech Italia !

Da diversi mesi non passa settimana senza che ci sia un annuncio da parte delle Big Tech (Google, Meta, Amazon, etc) in merito a nuove soluzioni legate all’Intelligenza Artificiale (AI) all’interno di prodotti già presenti sul mercato da anni.

Questa settimana è il caso dei sistemi di infotainment che tutti conosciamo benissimo attraverso le nostre auto: Android Auto e Apple Car Play.

Il fatto che ci riguarda da vicino, che impatterà anche nel post vendita, è che i due monopolisti di questo settore, Google (si ancora loro…) e Apple, hanno rilasciato delle novità che aprono la strada all’AI nelle nostre auto.

Al di là dei dettagli tecnologici, vi invito seriamente sempre di più a non sottovalutare il fattore che travolgerà tutti: la velocità con cui questi cambiamenti arrivano agli utenti finali.

Aggiungo: senza chiedere il permesso a nessuno.

Buona lettura!

Intelligenza Artificiale al Volante: Google Gemini su Android Auto e la Risposta di Apple CarPlay. Chi vincerà?

Parallelamente alla dimostrazione dello sviluppo della guida autonoma di Waymo (Google Alphabet) che vi ho raccontato la scorsa settimana, osserviamo come il futuro dell'interazione uomo-macchina nel settore automobilistico sta vivendo un'accelerazione senza precedenti.

Le recenti mosse dei giganti tecnologici, Google e Apple, ne sono la prova lampante.

Da un lato, Google ha annunciato l'integrazione del suo potente modello di intelligenza artificiale, Gemini, direttamente in Android Auto. Dall'altro, Apple ha finalmente lanciato la sua attesissima nuova generazione di CarPlay, denominata "CarPlay Ultra", con Aston Martin come primo partner di lancio.

Questi sviluppi non rappresentano un semplice aggiornamento software, ma delineano una visione chiara del futuro dell'abitacolo: un ambiente sempre più intelligente, connesso e personalizzato.

L’intento di questi due giganti tecnologici è rendere l'auto non più solo un mezzo di trasporto, ma un vero e proprio "assistente" su quattro ruote, capace di comprendere, anticipare e soddisfare le esigenze di guidatore e passeggeri.

Con un aspetto sempre più vero: i produttori di veicoli vengono relegati a meri produttori del “pezzo di ferro” (definizione tanto amata dai dealer…).

L'Intelligenza proattiva di Google Gemini su Android Auto.

L'arrivo di Gemini su Android Auto segna un punto di svolta.

Non si tratta più solo di comandi vocali reattivi per avviare una chiamata o impostare una destinazione.

Google mira a un'esperienza proattiva e contestuale. Immaginate questo scenario: mentre siamo in viaggio verso casa, Gemini potrebbe riassumere i messaggi non letti, suggerire risposte pertinenti e persino integrare informazioni dal nostro calendario per proporre una sosta al supermercato, magari inviando già l'ordine tramite un'app integrata.

La vera forza di questa integrazione risiede nella capacità di Gemini di comprendere il contesto. Potrebbe, ad esempio, fornire informazioni dettagliate su un edificio storico che stiamo costeggiando, basandosi sulla nostra posizione GPS, oppure pianificare un intero viaggio, suggerendo soste, ristoranti e attrazioni turistiche in base alle nostre preferenze apprese nel tempo.

La potenza del Large Language Model (LLM) di Google permette di andare oltre le semplici query.

L'IA può aiutare a comporre email complesse, riassumere lunghi podcast in pochi punti salienti o persino intrattenere i passeggeri con giochi e storie generate in tempo reale.

L'obiettivo di Google è chiaro: rendere l'interazione con l'auto più naturale, quasi conversazionale, riducendo al minimo le distrazioni e massimizzando l'efficienza.

Apple CarPlay Ultra, un ecosistema integrato e immersivo.

La risposta di Apple non si è fatta attendere e, come da tradizione, punta tutto sull'integrazione profonda con l'hardware e su un'esperienza utente curata nei minimi dettagli.

La nuova generazione di CarPlay, che debutta sulle prestigiose Aston Martin, non si limita più a proiettare lo schermo dell'iPhone sul display centrale.

Ora si espande a tutti gli schermi presenti nell'abitacolo, compreso il quadro strumenti digitale dietro al volante.

Questo permette una coerenza visiva e funzionale senza precedenti. L'utente potrà visualizzare le mappe di Apple direttamente davanti a sé, personalizzare i widget con informazioni come il meteo, la musica in riproduzione o gli appuntamenti del 

L'integrazione va oltre il software: CarPlay Ultra può accedere e controllare funzioni native del veicolo, come la climatizzazione, le impostazioni dei sedili o la radio FM.

Questo significa che non sarà più necessario uscire dall'ambiente CarPlay per regolare la temperatura o cambiare stazione radio.

Apple sta creando un vero e proprio sistema operativo per l'auto, un'estensione diretta dell'ecosistema iOS a cui milioni di utenti sono già abituati.

La strategia è quella di offrire un'esperienza premium, fluida e totalmente integrata, che faccia sentire l'utente a casa, anche quando è al volante.

Due filosofie a confronto: apertura vs. ecosistema chiuso

Le strategie di Google e Apple, sebbene convergono verso un'auto più intelligente, partono da presupposti filosofici differenti:

  • Google, con Android Auto e Gemini, punta a un approccio aperto, integrabile da molte case automobilistiche, offrendo flessibilità e app tramite il Play Store. Gemini potenzia l'esperienza con capacità conversazionali avanzate, mirando alla diffusione su larga scala;

  • Apple, diversamente, segue la sua strategia di ecosistema chiuso con CarPlay Ultra, sviluppato in collaborazione con Aston Martin e Porsche, offrendo un'integrazione hardware-software superiore ma limitata a veicoli di fascia alta.

Questa netta divisione si manifesta anche nella gestione dei dati e nella privacy, temi sempre più cruciali: Google utilizza i dati per offrire servizi personalizzati su vasta scala, mentre Apple considera la protezione della privacy un suo punto di forza, elaborando la maggior quantità di informazioni possibile direttamente sul dispositivo.

Quale impatto sui Car Service e sull'aftermarket?

Queste evoluzioni non riguardano solo i nuovi veicoli, ma avranno un impatto profondo anche sul mondo del car service e dell'aftermarket.

La crescente complessità dei sistemi di infotainment e la loro profonda integrazione con le funzioni del veicolo richiederanno nuove competenze e strumenti diagnostici per i professionisti della riparazione.

La diagnosi di un problema non si limiterà più alla meccanica o all'elettronica tradizionale, ma potrebbe coinvolgere la connettività software, gli aggiornamenti OTA (Over-The-Air) e le API (Application Programming Interfaces) di terze parti.

Per l'aftermarket, si aprono nuove sfide e opportunità:

  • diventa più difficile sostituire o aggiornare i sistemi di infotainment originali, data la loro integrazione con il quadro strumenti e altre centraline del veicolo;

  • potrebbero nascere nuove soluzioni per migliorare o estendere le funzionalità dei sistemi esistenti, ad esempio tramite dongle o moduli aggiuntivi che abilitano nuove feature;

  • gli operatori del settore dovranno investire in formazione continua per rimanere al passo con una tecnologia che evolve a ritmi vertiginosi, trasformando il mitico elettrauto in un vero e proprio "tecnico IT" dell'automobile.

👉 La mia opinione

Di sicuro la sfida tra Google e Apple per la conquista del cruscotto è appena iniziata e si preannuncia come una delle più affascinanti nel panorama tecnologico e automobilistico dei prossimi anni.

Non stiamo assistendo a una semplice guerra di feature, ma a una vera e propria ridefinizione del concetto di automobile.

Guardando invece a quello che accade nell’operatività quotidiana del mercato non posso non evidenziare come lo stato tecnologico di partenza sia ancora fermo a logiche informatiche di venti anni fa.

Da qualche tempo gli imprenditori del settore iniziano a chiedermi informazioni su ipotetiche soluzioni di AI da applicare nelle loro officine, fatto che di sicuro mi fa ben sperare. 

Ma è importante (e aggiungo… professionalmente serio) ricordare che i giganti tech vanno veloci sull’AI perchè hanno costruito, in oltre 20/30 anni di processi globali, un “bacino di dati” (“data lake”) pressoché infinito e disponibile in real time su cui hanno addestrato le loro intelligenze artificiali.

Il vero rischio è quello di uno scontro da “placche tettoniche”, come nei terremoti, tra le big tech che di fatto impongono l’avanzata dell’AI e dall’altro un intero comparto di operatori che devono garantire la riparazione efficiente ed efficace dei veicoli in circolazione, ma senza processi in grado di automatizzare un bel niente.

Gli effetti di questo scontro si riverbera sulla parte più debole della catena di fornitura, ovvero i service e le officine, che avranno come unica possibilità quella di aumentare il numero di persone che gestiscono manualmente (altro che AI!) un crescente numero di richieste da parte di flotte, assicurazione e case auto.

Suggerisco vivamente questa metafora come soluzione per venirne a capo: se pensi di mangiare un elefante in un solo boccone soffochi, ma se lo mangi a pezzettini più piccoli piano piano ce la fai.

L’unica strada è quella di un approccio incrementale che, a piccoli passi ma rapidi, “trasferisca” pezzi di processo dalle vecchie strutture verso nuove con una modalità ibrida di convivenza, generando da subito efficienze operative e la predisposizione per il futuro salto verso ecosistemi integrati con tutti gli operatori.

Officinaro” avvisato… (completate voi a piacere).

💸 Follow the MONEY

In questa sezione ho creato due portafogli con i titoli delle case auto tradizionali e di quelle nuove (EV e cinesi) con l’andamento dell’anno in corso (proviamo così, mi dirai se ha senso o meno).

Ritengo importante tenere sempre ben in vista i valori di questi due aggregati come una sorta di “sentiment” del settore nella sfida tra i player storici e quelli nuovi perchè è qui che si giocherà la partita nel medio e lungo periodo.

A te le valutazioni 😉

NB: i dati sono generati da Google Finance e vanno considerati solo per analizzare l’andamento in % dei due gruppi di titoli e non i valori assoluti espressi in valuta. Si sconsiglia l’uso per finalità di investimento.

Se ho fatto qualche errore non esitare a segnalarmelo. Grazie!

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Alla prossima settimana!

Michele

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