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Il manifesto del service automotive nell’era dell’AI
Indice dei contenuti
Benvenuti alla 43a edizione di Autotech Italia !
Le ultime due settimene sono state molto importanti per me e per il team di tiassisto24.
Abbiamo lanciato ufficialmente il nuovo prodotto Planner24, frutto di un lungo lavoro dei ragazzi.
Tralasciando gli aspetti di business e commerciali che lascio alle opportune sedi, voglio dedicare la newsletter di oggi alla visione, all’approccio e al percorso che hanno accompagnato la nascita di un nuovo prodotto digitale che ambisce a rivoluzionare in modo collaborativo il settore del car service automotive, come un tassello mancante al puzzle di mercato.
Una sorta di viaggio, lungo e difficile, che rappresenta la sintesi di quello che propongo oggi come un vero “manifesto del service automotive nell’era dell’AI”.
Un manifesto aperto a tutti gli operatori che vogliono creare le regole di base per un nuovo modello aperto, collaborativo, intelligente in grado di sfruttare il potenziale dell’AI e non subirlo.
Buona lettura!
Il manifesto del service automotive nell’era dell’AI
Ne ho già parlato in questa edizione, il nostro settore è ancora fermo ad un concetto di “chiusura” che lo lascia indietro e troppo lontano dai cambiamenti già avvenuti in altri mercati ad opera delle grandi piattaforme digitali:
finanziario e bancario: gli sportelli bancari stanno scomparendo, app Revolut
ristorazione: tutte le pizzerie sono su Just Eat & co
taxi: Freenow, My Taxi e Uber sono sempre più spesso prima scelta
commercio: Amazon etc
affitti brevi: Airbnb etc
Ed è il motivo per cui nell’automotive non si è ancora assistito alla nascita di una super app per il driver finale con la quale gestire ogni aspetto per qualsiasi veicolo.
Oggi vorrei far emergere l’esigenza di far incontrare idealmente tutti gli operatori che impattano sul mercato del service automotive per riscrivere le nuove regole per traghettare l’intero settore verso nuovi standard organizzativi adeguati ad accogliere le grandi rivoluzioni dell’AI (in tutte le sue accezioni) e dell’automazione industriale.
Scopriamo insieme i 5 capitoli di questo manifesto ideale.
🔥 Versione audio della newsletter da poter ascoltare comodamente dal cellulare su Youtube
Cap. 1 - Il modello multiservice
Quanto è grande il mercato dell’autoriparazione? Ne ho già parlato in questa edizione in modo specifico, ma un mercato fatto di 90k P. IVA con una dimensione media ben al di sotto dei 10 dipendenti non ha la possibilità di recepire i cambiamenti richiesti dalle innovazioni che già conosciamo.
I nuovi standard richiesti in termini di nuove motorizzazioni, impatto ambientale, processi di back office e servizio al cliente possono essere soddisfatti solo attraverso organizzazioni più strutturate come il modello multi service, vera eccellenza italiana che a mio avviso vedrà una diffusione anche all’estero.
Questo modello, unendo sotto una unica ragione sociale (o come gruppo di imprese) le tre macro aree di servizi di meccatronica, carrozzeria e gomme potrà contare su strutture interne dedicate ai processi di backoffice per tutto il canalizzato (compagnie assicurative, flotte e case auto), sia in termini di personale qualificato che di processi digitali ma anche per la clientela privata.
Un modello che sta generando una rinnovata attenzione anche da parte dei dealer, di fatto sempre più “multi brand” e meno legate alle singole case.
In generale, nel corso del tempo assisteremo ad un processo continuo di aggregazione da parte dei centri più grandi verso quelli più piccoli.
Una analisi che ho fatto un anno fa e che ho sintetizzato in un “Position Paper” del settore (nota: per chi è interessato a riceverne una copia può mandami una mail).
Cap. 2 - Sistemi aperti
Una delle principali criticità che vivono i service automotive è la proliferazione di portali non integrati da parte di case auto, flotte di noleggio, assicurazioni e network di officine. Un aspetto che obbliga i service a gestire in modo ridondante i dati richiesti per le lavorazioni in modo inefficiente.
Di fatto oggi ci troviamo di fronte ad una matrice multidimensionale dove “tutti lavorano per tutti” ma senza nessuna regola di base che ne permetta una gestione efficiente da parte dei service (ufficiali, autorizzati e indipendenti).
Anche se è un tema noto e dibattuto da tempo, i manager di case auto, flotte di noleggio, assicurazioni e network di officine devono porre in essere strategie operative volte a rendere disponibili soluzioni digitali (connettori) che permettano il dialogo tra i vari portali tramite sincronizzazioni intelligenti.
Per le case auto, flotte di noleggio, assicurazioni e network si tratta di realizzare un salto di mentalità che accetti che questo mercato è di fatto “aperto” e “collaborativo” e non “esclusivo”.
Cap. 3 - “Zapierizzazione” dei sistemi gestionali
Per ogni azienda, il sistema gestionale rappresenta l’infrastruttura dove corrono i dati fondamentali del business (clienti, fatturato, pratiche, magazzini, contabilità, etc) che la affianca per tanti anni diventando un asset non facilmente sostituibile.
Il mondo del service (e quello italiano in particolare) da sempre ha visto più una imposizione dei vari sistemi che una libera selta sul mercato tra le varie soluzioni esistenti.
In generale questo processo ha portato a rendere questi sistemi sempre più delle “commodities” riducendone il valore differenziale, causato anche dalle politiche di pricing a ribasso adottato nel corso del tempo.
Preso atto dello stato delle cose, l’aspetto più critico è la tendenza da parte dei vari sistemi a diventare sempre più “monolitici”, attraverso moduli e sottomoduli, per la gestione di tanti processi della gestione del business dei service. Processi che, in concomitanza della crescita degli standard richiesti dal mercato, diventano sempre più complessi e difficilmente inquadrabili da semplici sottomoduli.
La mia proposta è di guardare al modello dei nuovi servizi digitali del mondo delle startup, dove grazie alla logica di “integrabilità in pochi click” di tutti i sistemi (vedi la famosissima piattaforma Zapier) ogni service può scegliere la migliore soluzione verticale e specifica per la propria esigenza, senza sostituire il proprio sistema gestionale che contiene anni di dati della propria azienda.
Ma l’aspetto più importante è che si darebbe l’opportunità a tante aziende digitali di proporre nuove soluzioni verticali moderne che andrebbero a coprire ogni esigenza specifica dei sempre più complessi processi dei servizi automotive, di sicuro molto più economiche e rapide da implementare rispetto al classico sviluppo di soluzioni custom.
Cap. 4 - Testare e agire velocemente
Il modello “Fail Fast” (fallisci rapidamente) di BYD sta facendo parecchio rumore tra le case auto tradizionali.
Il motivo è semplice: il principale vantaggio competitivo riconosciuto è la velocità di sviluppo di nuovi modelli e tecnologie. In modo lo fa? Abbattere le burocrazie interne e lanciare test rapidi e circoscritti, abbandondarli o adottarli rapidamente in base ai primi risultati.
Chiunque ha a che fare con i grandi operatori del settore vivono sulla propria pelle le conseguenze della lentezza nel valutare, analizzare e prendere decisioni. Se in una startup lo schema di azione (analisi, sviluppo, rilascio) sono 2 settimane, in queste aziende si parla di 6/9/12 mesi con vuoti temporali in cui rimane tutto fermo.
I cambiamenti di sistemi complessi come, ad esempio, i processi delle case auto non è cosa semplice e banale, il tutto reso ancora più complicato dall’attuale crisi.
Per questo la mia proposta è adottare la logica dei progetti pilota mirati, dove in modo rapido e a basso costo è possibile comprendere da parte di tutti gli operatori se quella soluzione è ottimale o no. Una logica che presuppone la delega a soggetti esterni per la messa a terra del pilota permettendo la parallelizzazione delle attività e non il classico approccio “inizio-fine” che genera lo slittamento dei tempi di ogni tentativo di cambiamento.
Mi preme sottolineare, dalla mia esperienza, che questo errore è frequente anche nel mondo dei singoli service e non solo nei grandi canalizzatori.
Cap. 5 - Approccio ibrido per un modello di AI applicabile
Senza un “data lake” (letteralmente “lago dei dati”) necessario per addestrare l’AI, non può esistere nessuna applicazione tecnologica in grado di svolgere processi affidabili che facciano aumentare la produttività del personale esistente.
Oggi nel settore service mediamente non esistono “data lake” condivisi a causa della frammentazione della base dati, divisa in una miriade di sistemi e piattaforme eterogene (in locale, in cloud, etc) non correlati.
Per fare un esempio, è stato come nella corsa all’oro nel far west: dobbiamo costruire ancora le ferrovie per trasportare l’oro estratto. L’oro sono i dati dei processi.
Oggi l’AI è già disponibile in tante forme e soluzioni potenti.
Per iniziare a sfruttarne le opportunità bisogna procedere con un approccio ibrido che non imponga la sostituzione dei sistemi gestionali esistenti. Con sforzi contenuti da parte di tutti (es: creare API pronte e disponibili), si potrebbe permettere ad ogni singolo operatore di costruire il proprio “data lake” come sintesi dei vari sistemi sul quale poter avviare soluzioni di AI funzionanti sin da subito.
Come già detto in questa edizione [super poteri], il modello di AI ideale per il settore è quello degli “agenti” che svolgono pezzi di processo in autonomia a supporto degli operatori con due obiettivi:
permettere a figure “entry level” di fare operazioni complesse;
liberare le figure “senior” da compiti a basso valore.
L’esperienza del modulo Planner24
Quanto realizzato da tiassisto24 negli ultimi due anni mi rende davvero orgoglioso.
La progettazione, lo sviluppo, i test e il lancio sul mercato hanno rappresentato un processo iterativo che è partito da un grande vuoto ed esigenza del mercato: la gestione delle prenotazioni.
Un processo non attenzionato e lasciato alla buona volontà degli operatori dei service automotive (ai quali va la mia totale stima) che di fatto si sono “arrangiati” nella stragrande maggioranza dei casi con tool di produttività personale come Google Calendar o simili.
Siamo partiti da qui, da una esigenza specifica e abbiamo creato un prodotto verticale e specifico in grado di dialogare con il maggior numero di sistemi gestionali grazie all’esperienza maturata con la suite DSM Automotive in questi anni.
Casi pratici sono le integrazioni ufficiali realizzate in partnership con Honda Motor Europe Italia, Solera Italia e LKQ Rhiag Italia che dimostrano come un modello collaborativo ed aperto non solo è possibile ma crea valore e vantaggi significativi alla rispettiva clientela: driver finali, service e network.
👉 La mia proposta
Nel mio piccolo, con questo manifesto vorrei stimolare una riflessione diffusa da parte di tutte le figure di “buona volontà”, rappresentativi di case auto, flotte di noleggio, assicurazioni, piattaforme software, network e singoli service, che condividono l’obiettivo di ri-scrivere i protocolli di base per far evolvere l’intero comparto secondo i concetti di:
apertura
collaborazione
velocità
automazione intelligente.
Per quello che mi compete, mi rendo disponibile ad un dialogo aperto con chiunque vuole confrontarsi e approfondire questi temi.
Il tuo feedback è importante!
Grazie 🙏 per aver letto questa edizione!
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Se vuoi puoi rispondermi anche direttamente alla mail se hai suggerimenti o indicazioni specifiche.
Alla prossima settimana!
Michele
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